21 dicembre 2025
Buona domenica Amici,
benvenuti al settimo appuntamento settimanale – e ultimo per questo 2025 che sta per concludersi – con la newsletter della Lega, per tenervi aggiornati sull’attività del nostro movimento e sui risultati concreti ottenuti grazie al nostro lavoro al Governo, in Parlamento, in Europa e sui territori.
Nella settimana appena trascorsa si è svolta l’udienza in Cassazione per il caso Open Arms: la Corte ha respinto il ricorso presentato dalla Procura di Palermo e ha quindi confermato, dopo cinque anni di processo, la piena assoluzione nei miei confronti. Una buona notizia non solo per me, ma per tutti gli italiani che chiedono confini più sicuri e il rispetto delle regole.
Questa newsletter tornerà a gennaio 2026, con molte novità. Buona lettura e auguri a tutti voi e ai vostri cari per un Santo Natale e per un anno nuovo che porti pace, fuori e dentro di noi.
Matteo Salvini
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CASO OPEN ARMS, SALVINI ASSOLTO: DIFENDERE I CONFINI NON È REATO
Difendere i confini non è reato! Lo ha stabilito la Cassazione, confermando la sentenza di Palermo e smentendo la procura e la sinistra che speravano di eliminare Matteo Salvini per via giudiziaria.
Il leader della Lega era a processo dal 2020 (2020!), prima per il caso Diciotti e poi per il caso Open Arms. In entrambe le vicende, da Ministro dell’Interno, Salvini aveva detto NO allo sbarco immediato dei clandestini in attesa che gli altri Paesi europei accettassero di accoglierli. Obiettivo: evitare che l’Italia continuasse a essere il campo profughi del Vecchio Continente, così come era stata ridotta dai governi di sinistra.
5Stelle, Pd e Renzi avevano deciso di trascinare Salvini in tribunale, stabilendo andasse processato per aver difeso l’Italia. Una vergogna mondiale, che ha coperto di imbarazzo e di ridicolo il nostro Paese, ma dopo circa 5 anni di udienze e giudizi inequivocabili, GIUSTIZIA È STATA FATTA.
Il leader della Lega ha ringraziato anche il proprio avvocato Giulia Bongiorno, che ha smontato una per una le menzogne delle ong.
Peccato che, con la scusa del processo, Matteo Salvini non sia potuto tornare al Viminale nel 2022.
Ma in futuro…
MURO DELLA LEGA: MAI UN PASSO INDIETRO SULLE PENSIONI
Mai un passo indietro sulle pensioni. Per la Lega, la tutela dei lavoratori è e resterà sempre centrale. Abbiamo escluso in modo netto qualsiasi allungamento delle finestre di uscita, interventi sul riscatto degli anni universitari o aumenti dell’età pensionabile, confermando invece l’impegno a rafforzare la previdenza complementare come pilastro del futuro pensionistico. Il nostro obiettivo è garantire assegni più solidi per chi andrà in pensione nei prossimi anni, rispettando al tempo stesso l’equilibrio dei conti pubblici.
APPROVATO IL “PIANO CASA” VOLUTO DA MATTEO SALVINI
Sono in arrivo risorse importanti – a oggi già 660 milioni di euro, con l’obiettivo di aggiungere ulteriori fondi – per agevolare giovani coppie, genitori separati e persone anziane. L’obiettivo è garantire alloggi a prezzi accessibili e promuovere progetti di coabitazione, offrendo una risposta concreta alle esigenze del Paese.
Il piano punta a rendere operativo un modello di housing con riscatto progressivo dell’immobile e si rivolge alla cosiddetta “fascia grigia” della popolazione: famiglie a reddito medio-basso, giovani coppie e genitori separati che oggi non riescono ad accedere a un mutuo, ma risultano troppo “ricchi” per l’edilizia popolare. In questa prospettiva, la casa torna a essere ciò che deve essere: un bene primario, un punto di stabilità da cui partire e una leva fondamentale di sviluppo territoriale. Dalle parole ai fatti.
L’UE RIVEDE LO STOP AI MOTORI TERMICI DAL 2035: TROPPO POCO, TROPPO TARDI
Retromarcia dell’Unione Europea sullo stop ai motori diesel e benzina dal 2035. A dodici mesi dall’avvio del dialogo con un comparto automotive in crisi, la Commissione europea ha riscritto il regolamento sulle emissioni, consentendo alle case automobilistiche di ridurre dal 2035 le emissioni di CO₂ allo scarico del 90% rispetto al 2021, e non più del 100% come inizialmente previsto.
Una risposta tardiva e insufficiente. “Il dietrofront dell’Ue è un primo segnale per una battaglia storica della Lega e del buon senso, ma è troppo poco e troppo tardi. Non basta. Il Green Deal ideologico ha già fatto troppi danni e fatto perdere troppo lavoro in Europa: va cancellato”, ha commentato la Lega.
L’ORO DEL POPOLO
Con un video, il senatore della Lega Claudio Borghi spiega la lunga battaglia – che dura da oltre un decennio – portata avanti per riaffermare un principio e sancire un concetto semplice, ma fondamentale: le riserve auree italiane appartengono agli italiani.
Clicca sulla immagine qui sopra o apri il link youtube.com/watch?v=cbCJ6cYo1sM